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Il progetto Octopus sulla copertina di Scientific American

Publication date: 04.11.2013
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Scientific American, una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica, ha dedicato un ampio spazio al progetto “Octopus” finanziato da Unione Europea e coordinato da Cecilia Laschi, Vice Direttore dell’Istituto di BioRobotica nonché Prorettore alla Ricerca.

Il progetto Octopus mira a carpire i segreti che nascondono la destrezza e l'intelligenza dell'Octopus Vulgaris per riprodurli in una nuova tipologia di robot marini dal "corpo" totalmente morbido e permettere complicate applicazioni marine in tema di pulizia, esplorazione, monitoraggio delle acque e perfino in operazioni di soccorso.

L'autrice dell'articolo racconta della sua visita al laboratorio dell'Istituto di BioRobotica in cui i polpi vengono studiati, in particolare uno, Andreino (che ha preso il nome da chi l'ha catturato). Le abilità naturali del polpo vengono testate allo scopo di riprodurle in versione robotica. Un test, di stretching, consiste nel vedere quanto i tentacoli del polpo riescono ad allungarsi per arrivare a prendere del cibo posizionato sempre più in fondo a un tubo, all'interno del quale solo il tentacolo può avventurarsi: il risultato è che può allungarsi fino al doppio della sua lunghezza originale. La tecnologia a ultrasuoni è risultata essere fondamentale per avere una visuale dall'interno del polpo per scoprire come si muove e carpire i segreti della sua straordinaria flessibilità e morbidezza.

L'articolo è disponibile in allegato.